Colpito qui m'avete... ov'io geloso celo
il più puro palpitar dell'anima.
Or vedrete, fanciulla, qual poema
è la parola "Amore" per voi scherno!
Un dì all'azzurro spazio guardai profondo,
e ai prati colmi di viole, pioveva l'oro il sole,
e folgorava d'oro il mondo:
parea la Terra un immane tesoro,
e a lei servia di scrigno il firmamento.
Dal cuore de la Terra a la mia fronte
veniva una carezza viva, un bacio.
Gridai, vinto d'amore: T'amo, t'amo
tu che mi baci, tu divinamente
bella, o patria mia!
E volli pien d'amore pregar!...
Varcai d'una chiesa la soglia;
là un prete ne le nicchie
de' santi e de la Vergine accumulava doni...
e al sordo orecchio
un tremulo vegliardo invano
chiedeva pane e invan stendea la mano!
Entrai nell' abituro;
un uom vi calunniava bestemmiando
il suolo che l'erario a pena sazia
e contro a Dio scagliava e contro a li uomini
le lacrime de' figli.
In cotanta miseria
e di cose e di genti - qui la patrizia prole
a che pensa e che fa?
Sol l'occhio vostro esprime umanamente
qui un guardo di pietà,
ond'io ho guardato a voi sì come a un angelo.
E dissi: Se bugiardo fu il miraggio
che mi venne dal sole,
eccola la bellezza della vita
nel glauco raggio
soave di pietà che vibra in voi!
Ma, poi,
a le vostre parole,
un novello dolore
m'ha còlto in pieno petto...
O giovinetta bella, d'un poeta
non disprezzate il detto:
Udite! - Amate pria
e prima di schernir sappiate Amore!
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Ноябрьск
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